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Qualità e tecnologia. Da una produzione dozzinale e massiva, la svolta verso un prodotto personalizzato e di qualità

Qualità e tecnologia

Da una produzione dozzinale e massiva, la svolta verso un prodotto personalizzato e di qualità. Giancarlo Domirti racconta la sua esperienza nell’ambito della rifinizione dei pellami di pregio. La sua Dogi International è ormai portavoce del made in Italy nel mondo

Una sfida continua in un mercato globale sempre più esigente e selettivo, quello della rifinizione e commercio di pellami fi- niti d’alto pregio. In questo contesto si muove Dogi International, azienda nata nel 2011 che si contraddistingue sul mercato attuale per il nuovissimo si- stema di rifinizione che nobilita le pelli per pelletteria e calzatura rendendole diverse e proprio per questo interes- santi in un mercato in sviluppo conti- nuo, questo ha consentito di affermarsi e specializzarsi nel corso degli anni in molti campi. Di fatto alcune di queste ultime lavorazioni sono suggellate da brevetti molto apprezzati da una parti- colare fascia di clienti, tra cui i più im- portanti marchi nel settore della moda a livello mondiale. L’azienda quindi for- nisce pelli per i settori della pelletteria, della calzatura, dell’abbigliamento, og- gettistica, jeans, accessori, rilegatoria e motociclismo. «Il cliente che si rivolge a noi – specifica l’amministratore unico, Giancarlo Domirti - trova una grande at- tenzione ad ogni esigenza espressa e un team che si concentra esclusivamente per sviluppare e interpretare ciò che viene richiesto. Questo comporta una ri- cerca e un’applicazione davvero uniche, che rappresentano la nostra forza e ci

vengono riconosciute». L’amministratore unico è impegnato in questo settore da oltre trent’anni anni, fondare la sua Dogi International è stato un obiettivo raggiunto non con pochi sacrifici personali e profes- sionali.
Nel 2010 la decisione che ha dato la svolta alla sua vita è stato decidere di mettersi in proprio. «A conti fatti una scelta azzeccata - racconta Giancarlo Domirti - ma che in quel momento, delicato dal punto di vista economico a li- vello internazionale fu una scom- messa». La società vanta oggi numeri in costante crescita nonostante una situa- zione economica incerta e con molte in- cognite, non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo. «Da anni si lavora in attesa della ripresa dell’economia, ma nel frattempo ci scontriamo quotidiana

mente con interferenze di politica inter- nazionale, a partire dai dazi, ma anche lentezze burocratiche, incertezze valu- tarie, difficoltà del credito, ma soprat- tutto un appesantimento dei costi di approvvigionamento delle materie prime che quest’anno sono schizzati alle stelle. Da parte nostra c’è la consa- pevolezza che solo con la qualità e uno standard elevato dal punto di vista tec- nologico è possibile essere concorren- ziali a livello internazionale, ma non è facile far quadrare i conti e riposizio- narsi sul mercato con prezzi competi- tivi».

Una continua ricerca di nuove tecnolo- gie e il miglioramento del rapporto qua- lità-prezzo sono l’obiettivo dell’azienda. «Scopo di Dogi International è mostrare la possibilità di produrre pelli impie- gando altissima tecnologia coniugata con una grande tecnica di lavorazione nel rispetto dell’ambiente. La nostra sfida rimane quella di riuscire a soddi- sfare i clienti più esigenti che non si ac- contentano di un articolo standard ma sono sempre alla ricerca di quel qual- cosa in più che li contraddistingua». Quest’anno Dogi International si è impe- gnata, con successo, a dimostrare la pro- pria sostenibilità ambientale certificandosi LWG, un riconoscimento che premia le aziende nel settore concia- rio che gestiscono in ottica di sistema la qualità, l’ambiente, la sicurezza e l’etica, una direzione sempre più richiesta anche dal mercato stesso. ■ Luana Costa

 

LA MISSION

La ricerca continua di nuove tecnologie e il miglioramento della resa qualità/prezzo. La nostra sfida rimane quella di riuscire a soddisfare i clienti più esigenti che non si accontentano di un articolo standard


Partner creativo per le aziende della moda

DOGI INTERNATIONAL, azienda di Chiampo (Vicenza), si conferma leader a livello italiano ed internazionale. E ora è pronta per le nuove sfide del mercato, che affronterà con strategie vincenti

  Le nuove sfide del mercato, attese nel 2021 e negli anni successivi, sono dietro l’angolo. E la DOGI INTERNATIONAL, specializzata nella lavorazione di pellami di alta fascia, ha già individuato le strategie per mantenere la propria leadership a livello italiano ed internazionale, a cominciare dal percorso creativo, prerogativa ormai fondamentale per garantire alla propria clientela nuove idee.

L’azienda di Chiampo (Vicenza), che fornisce pelli per i settori abbigliamento, oggettistica, jeans, accessori, pelletteria, rilegatoria, e motociclismo, ha una storia relativamente recente, essendo stata fondata nel 2011, ma che affonda le proprie radici in una storia di competenze trentennali, in virtù di esperienze precedenti di Giancarlo Domirti nel settore della pelle. Partita dalla rifinizione e dal commercio di pellami finiti d’alto pregio con particolari caratteristiche lavorazioni manuali, la DOGI INTERNATIONAL si è affermata e specializzata nel corso degli anni in differenti lavorazioni, alcune delle quali brevettate, molto apprezzate da una particolare nicchia di clienti, comprendenti anche le più importanti griffe e marchi a livello mondiale.

La vera svolta è avvenuta dal 2014, anno in cui è aumentato considerevolmente il numero degli articoli

con l’ingresso nei settori pelletteria e calzatura, mentre contemporaneamente l’industria veneta ha introdotto un nuovissimo sistema di rifinizione a mano che nobilita le pelli rendendole esclusive: una scelta strategica quella di abbandonare il prodotto della fascia economica per rivolgersi al mercato del lusso, passando dalla produzione seriale che punta sui volumi a quella che investe sul recupero della

manualità e della creatività.
Per un’industria come la DOGI INTERNATIONAL che vanta indubbie capacità produttive, di qualità e di alte tecnologie risulta fondamentale il percorso creativo, che si può identificare pienamente nel modo di pensare e agire del titolare Giancarlo Domirti, personaggio eclettico amante delle cose belle che da sempre vanta un certo istinto legato alla creatività, che lo porta sempre a spingersi oltre ed ottenere brillanti risultati a livello imprenditoriale.
“Fa un certo piacere - spiega Domirti, che abbiamo incontrato in azienda nella seconda metà di novembre - ricevere lo stimolo del cliente, anche se magari chiede una cosa all’apparenza assurda e improponibile. Ma poi la stessa richiesta, magari dopo averla metabolizzata, ti fa venire l’idea di elaborarla o di cercare di interpretare quanto colui che era di fronte a te, tra opinioni e pareri, ti aveva proposto. Alla fine nel cercare di tradurre il tutto, si finisce con il trasferire l’idea sulla pelle. E così capita che venga fuori qualcosa che non c’entra niente, ma alla fine è stratosfericamente interessante o quantomeno provocatorio”.
Lo stesso titolare della DOGI INTERNATIONAL ammette che “tante idee non vanno in produzione, magari perché sono troppo avanti, ma comunque restano lì e magari a distanza di 2-3 anni vengano nuovamente apprezzate. Sicuramente tutto questo confronto continuo serve a creare un’atmosfera di creatività e a stimolare le idee. In qualche modo lo possiamo definire un “brainstorming”, costituito dalle idee che coloro con cui ti confronti ti possono dare. In qualche modo è paragonabile con il comportamento di certi stilisti che per ispirarsi entrano nei negozi di giocattoli, di tessuti o di scarpe e magari alla fine tirano fuori l’idea da un mattone, notato ad esempio all’interno di una sala di cartongessi. Alle volte può bastare addirittura un sassolino per terra, magari appoggiato ad una foglia ma capace di creare una fantasia solamente perchè ti fa venire in mente un abbinamento colori, che non avresti mai immaginato. Molto spesso certi stridori di combinazioni non avresti mai avuto il coraggio di metterli insieme”.
“La ricerca di ispirazione - continua - viene da tutto quello che ci sta attorno, basta stare attenti e alle volte si rimane affascinati dalle piccole cose. Più di una volta ho raccolto da terra una foglia secca o un pezzo di carta, magari gettato via da qualcuno, e me lo sono messo in tasca, in quanto mi dava uno stimolo. Poi lo appoggiavo sulla scrivania, cercando prima o dopo di trasformarlo in un’idea, giusto per dire “adesso so come fare” per replicarlo e vederlo come diventa sulla pelle. Magari alla fine è una cosa che non si tramuta in qualcosa di pratico, ma sono tutti esercizi che ti tengono aperta la mente e la creatività. La verità è che non si possono fare le magie nello stile, ormai abbiamo visto tutto: tuttavia ci sono piccole sfaccettature che sembrano cose semplici ma in realtà arrivano dopo un lungo ed elaborato studio di esperienza che, una volta realizzate, creano delle emozioni”.
“La mia azienda - precisa Domirti - si è sempre posta l’obiettivo di produrre pelli completamente artigianali, dotate di un’altissima tecnica di lavorazione. Per questo sin dalla fondazione la mission è stata la ricerca continua di nuove tecnologie e il miglioramento della resa tra qualità e prezzo. La nostra grande sfida è soddisfare il mondo della moda e le concerie più esigenti che non si accontentano di articoli standard ma sono sempre alla ricerca di quel qualcosa in più capace di contraddistinguerli. Il cliente che si rivolge a noi trova una grande attenzione alle sue esigenze e una “squadra”, capace di concentrarsi esclusivamente nello sviluppare e interpretare le richieste. Questo comporta ricerche e particolari applicazioni, che rappresentano la nostra forza, che ci viene riconosciuta e di cui andiamo orgogliosi: negli anni il nostro team interno è cresciuto, rispondendo via via alle nuove e più esigenti richieste del mercato”. Sull’importanza della pelle, anche a livello storico, il titolare della DOGI INTERNATIONAL è sicuro “che l’uomo ha ottenuto il progresso grazie alla pelle. Basti pensare che una volta i mulini ad acqua, che macinavano la farina, avevano gli ingranaggi di legno, che però si rompevano con frequenza. Non a caso le prime macchine industriali vennero dotate di motori elettrici con una cinghia di cuoio che faceva girare ruote, ingranaggi e pulegge: ci sono foto e disegni antichi in cui si intuisce quanto questi componenti in cuoio siano diventate strategiche nel progresso e nel processo di industrializzazione. Il cuoio fa parte della storia dell’uomo sin dagli albori della civiltà, sono i primi vestiti dell’uomo e il cuoio ha vestito i piedi degli antichi romani con soluzione di continuità fino ai giorni nostri. È inoltre il prodotto di abbigliamento con il minor impatto sull’ambiente esistente in quanto sottoprodotto di un’industria industria alimentare indispensabile per l’uomo”.


Il perfetto connubio tra artigianalità e tecnologia

L’azienda di Chiampo offre alla propria clientela soluzioni all’avanguardia per la rifinizione delle pelli, concepite per garantire i più elevati
standard qualitativi e prestazionali.

Riuscire a soddisfare i clienti più esigenti che non si accontentano di un articolo standard, ma che sono sempre alla ricerca di quel qualcosa in più che li aiuti ad
emergere: questa è la mission di Dogi International, giovane azienda fondata a Chiampo (VI) nel 2011 che, nel giro di pochissimi anni, è riuscita a conquistare
un’importante fetta di mercato, oltre che la fiducia di grandi industrie, di prestigiosi marchi italiani e internazionali. Nata come realtà specializzata nella rifinizione
e nel commercio di pellami finiti d’alto pregio con particolari caratteristiche e lavorazioni manuali, l’impresa ha ampliato sempre di più il proprio raggio d’azione
e il numero di settori applicativi che è in grado di servire, compresi quelli della pelletteria e della calzatura, proponendo una vasta scelta di lavorazioni di qualità
– alcune delle quali protette da brevetto -, molto apprezzate da una particolare nicchia di clienti. Infatti, forte di un team altamente qualificato e di costanti
investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico, Dogi International si pone come obiettivo
quello di produrre pelli completamente artigianali dall’eccellente rapporto qualità/
prezzo – una scelta dall’alto valore strategico, che celebra i valori della creatività e
della manualità, pensata per venire incontro alle richieste di un mercato sempre più
esigente e sofisticato come quello del lusso e dell’alta moda.
Fiore all’occhiello dell’azienda è sicuramente la rifinizione Aurora, una tecnologia
rivoluzionaria che, attraverso un procedimento moderno, garantisce standard
prestazionali impareggiabili in quanto, oltre a mascherare perfettamente i difetti del
pellame, permette di mantenerne invariata anche la morbidezza al tatto: a differenza
di altre tecniche tradizionali di rifinizione, elimina lo stress della stampa, evitando così
di applicare ulteriori resine coprenti che rischiano di compattare e indurire le fibre del
materiale.
A contribuire al successo di Dogi International però non è solo la rifinizione Aurora:
infatti, l’azienda veneta può contare su molti altri procedimenti all’avanguardia,
come, ad esempio, le rifinizioni schiumate – ottime per intervenire su pelli destinate
al comparto automotive –, o ancora Andromeda, tecnica che necessita di una lunga
lavorazione manuale e che prevede l’applicazione di una particolare cera a caldo,
seguita da altre sofisticate operazioni che danno al pellame una mano e uno stile unici.

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Tecnologie all’avanguardia per la rifinizione della pelle

Un’azienda giovane ma che affonda le sue radici in una storia di competenze trentennali che in pochi anni ha saputo conquistare un’importante fetta di mercato, ottenendo la fiducia di grandi industrie, oltre che di prestigiosi marchi italiani e internazionali. Una crescita continua e un futuro ancora più importante quello che attende la DOGI INTERNATIONAL, con sede a Chiampo, uno dei comuni del distretto della concia di Arzignano.

“La mia azienda - precisa Giancarlo Domirti, amministratore delegato della DOGI INTERNATIONAL - si pone l’obiettivo di produrre pelli completamente artigianali, dotate di un’altissima tecnica di lavorazione. Sin dall’inizio la mission è stata la ricerca continua di nuove tecnologie e il miglioramento della resa tra qualità e prezzo. La nostra sfida rimane quella di riuscire a soddisfare il mondo della moda e le concerie più esigenti che non si accontentano di un articolo standard ma sono sempre alla ricerca di quel qualcosa in più che li contraddistingue”.

Una sfida continua in un mercato globale sempre più esigente e selettivo.“Il cliente che si rivolge a DOGI INTERNATIONAL - aggiunge il titolare e fondatore dell’azienda vicentina - trova una grande attenzione alle sue esigenze e un team che si concentra esclusivamente per sviluppare e interpretare quello che lui chiede. Questo comporta una ricerca e un’applicazione che non è da tutti ed è la nostra forza, che ci viene riconosciuta e di cui andiamo orgogliosi”. Domirti, che da più di 30 anni lavora in questo settore, si è diplomato come tecnico conciario all’istituto Galilei di Arzignano con il massimo dei voti. Un risultato così brillante avrebbe meritato un proseguimento a qualche facoltà e master universitario, ma la situazione in famiglia, serena ma non certo ricca, lo ha obbligato a scelte diverse.

“In casa eravamo quattro figli - racconta - per cui dopo aver conseguito il diploma ho dovuto rinunciare a proseguire gli studi per iniziare a lavorare, partendo come consulente tecnico alla BASF, la multinazionale tedesca del settore chimico, dove sono rimasto per una decina d’anni, salendo progressivamente di grado, fino a diventare product manager. L’esperienza maturata a livello produttivo mi ha consentito di passare ad un’altra importante azienda di Castelgomberto (Vicenza) nella quale ho avuto il ruolo di direttore generale. Dopo un anno, il trasferimento alla Master

Conciaria del Gruppo Poletto, sempre come direttore generale: lì sono rimasto fino al 2004, quando avvenne la fusione con la Torinese Mario Levi, dove ho avuto la soddisfazione di far partire il procedimento di rifinizione, che consentì un notevole salto qualitativo all’azienda”.
Nel 2010 la decisione che ha dato la svolta alla sua vita, quella di licenziarsi per mettersi in proprio. “A conti fatti una scelta azzeccata - prosegue nel suo racconto - ma che in quel momento, delicato dal punto di vista economico a livello internazionale, fu una mezza pazzia e un azzardo dal punto di vista imprenditoriale, perché un conto è fare il manager di grandi aziende e un altro è dover partire da zero, rischiando in proprio. Inizialmente puntavo ad una produzione di alto livello destinata al mercato americano ma ho toccato con mano tutti i limiti del sistema bancario italiano, che non mi ha certamente sostenuto. A quel punto è stata necessaria una correzione di rotta e un cambio di strategia: sono così passato al settore dei terzisti, sempre mantenendo però la mia linea tecnologica, che è via via cresciuta nel rapporto di fiducia con marchi importanti”.

La DOGI INTERNATIONAL vanta numeri in crescita nonostante una situazione economica incerta e con molte incognite, non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo. “Da anni si lavora in attesa della ripresa dell’economia, ma nel frattempo ci scontriamo quotidianamente con interferenze di politica internazionale, a partire dai dazi, ma anche lentezze burocratiche, incertezze valutarie, difficoltà del credito e appesantimento dei costi, comprese le tasse. Da parte nostra c’è la consapevolezza che solo con la qualità e uno standard elevato dal punto di vista tecnologico si può restare concorrenziali a livello internazionale, ma non è facile far quadrare i conti”.

Uno dei “valori aggiunti” della DOGI INTERNATIONAL è rappresentato dal tipo di lavorazione. “L’inventore del macchinario - precisa l’a.d. - è partito da un principio estraneo al mondo del pellame, applicandolo alle metodiche del nostro settore. Normalmente la rifinizione avviene con l’applicazione di resine coprenti che però al momento della stampa compattano le fibre e penalizzano la qualità del prodotto. Nel nostro caso riusciamo ad eliminare lo stress della stampa, mantenendo lo stato originale di morbidezza, salvando l’aspetto piacevole della pelle e offrendo nel contempo una maggiore capacità di mascherarne i difetti. Il nostro riferimento commerciale sono ovviamente, i settori calzature e pelletterie”.

Ma sono anche altre le strategie che hanno consentito all’azienda conciaria vicentina di imporsi sul mercato. “Applichiamo anche altri procedimenti – ha dichiarato Giancarlo Domirti - ad esempio siamo stati tra i primi ad effettuare rifinizioni schiumate, ottime per intervenire su pelli destinate al comparto dell’automotive. Si tratta di una tecnica lanciata da un’azienda tedesca, che è riuscita ad inventare un’applicazione specifica, mettendo in commercio una tecnologia specifica, anch’essa il grado di garantire morbidezza e potere coprente. Si tratta di un’applicazione che richiede particolari attenzioni, ma anche in questo caso la

DOGI INTERNATIONAL ha dimostrato di poter essere leader”.

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Dalla produzione in serie alla manualità

LA SVOLTA VISSUTA DA DOGI INTERNATIONAL CHE SI RIVOLGE AD UN MERCATO DI QUALITÀ, SEMPRE PIÙ ESIGENTE

Una continua ricerca di nuove tecnologie e il miglioramento del rapporto qualità prezzo sono l’obiettivo di Dogi Internatio- nal srl di Chiampo, specializzata nella lavorazione conto terzi delle pelli.

Nata nel 2011, l’azienda è partita dalla rifinizione e dal commercio di pellami finiti d’alto

pregio con particolari caratteristiche lavorazioni manuali, affermandosi e specializzandosi nel corso degli anni in differenti lavorazioni, alcune delle quali brevettate, molto apprezzate da una particolare nicchia di clienti.

Dogi International fornisce pelli per i settori abbigliamento, oggettistica, jeans, accessori, pel- letteria, rilegatoria, accessori e motociclismo.

«Dogi International si pone l’obiettivo di mostrare la possibilità di produrre oggi pelli completamente artigianali annuncia l’amministratore Giancarlo Domirti - con altissima tecnologia e una grande tecnica di lavorazione».
Dal 2014 Dogi International

ha continuato ad espandere il numero degli articoli entrando in settori come la pelletteria e la tomaia. Contemporaneamente è stato introdotto un nuovissimo sistema di rifinizione che nobilita le pelli per pelletteria e calzatura rendendole diverse e proprio per questo interessanti per questo mercato in sviluppo continuo.

«Da sempre la mission è la ricerca continua di nuove tecno- logie e il miglioramento della resa qualità/prezzo» ricorda Domirti, che da più di trent’anni lavora in questo settore. «La nostra sfida rimane quella di riuscire a soddisfare i clienti più esigenti che non si accontentano di un articolo standard ma sono sempre alla ricerca di quel qualcosa in più che li contraddistingue».

Da una produzione di milioni di piedi alla lavorazione interamente a mano. Questa la svolta epocale per Dogi International che ha preferito abbandonare il prodotto per la fascia economica per rivolgersi al mercato del lusso, passando dalla produzione seriale che punta sui volumi a quella che investe sul recupero della manualità e della creatività.

Fra i punti di forza la rifinizione Aurora, una tecnica rivoluzionaria che consente di mascherare i difetti della pelle con una sofisticata tecnologia che permette di mantenerne invariata la morbidezza.

«Non abbiamo inventato nulla - precisa Domirti, - ma applicato e personalizzato questa tecnologia, depositando un nostro marchio, per distinguerci, perché cerchiamo di aggiungere a questa tecnologia le caratteristiche tecniche che il mercato di qualità richiede».

«Il cliente che si rivolge a Dogi International - conclude l’amministratore - trova una grande attenzione alle sue esigenze e un team che si concentra esclusivamente per sviluppare e interpretare quello che lui chiede. Questo comporta una ricerca e un’applicazione che non è da tutti ed è la nostra forza».


Dogi: il cammello sui jeans

Aria di novità in casa Dogi Interntional e non è una sorpresa visto che l’azienda chiampese ci ha abituati a soluzioni d’avanguardia nel campo della pelle. Per saperne di più abbiamo fatto due chiacchiere con l’amministratore unico della società, Giancarlo Domirti

- Che cosa avete elaborato, stavolta?

“Dopo aver collaborato per circa un triennio in esclusiva con un prestigioso brand del se-t tore, abbiamo studiato, sviluppato e messo a punto un articolo molto performante, in grado di soddisfare le esigenze più particolari del mercato delle etichette in pelle. Siamo dunque entrati direttamente sul fronte dell’offerta commerciale che oggi riserva ottime opportunità. Diciamo che il nostro settore ricerca ha funzionato alla grande, trasformando un momento di impasse in un trampolino di lancio per il futuro.”

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I Dogi della rifinizione

Giancarlo Domirti si è diplomato come chimico conciario all'istituto Galilei di Arzignano con il massimo dei voti. Un risultato così brillante avrebbe meritato un proseguimento all'Università ma la vita ha deciso diversamente:
"Parliamo di tempi non facili racconta l'interessato e noi in famiglia eravamo quattro figli.
Così ho dovuto rinunciare alla prosecuzione degli studi ed ho iniziato a lavorare come consulente tecnico alla BASF dove sono rimasto per 10 anni, salendo progressivamente come responsabilità professionale fino a raggiungere la posizione di product manager. L'esperienza maturata sul fronte produttivo mi ha consentito poi di passare ad un'altra importante azienda di Castelgomberto nella quale mi fu affidato il ruolo di direttore generale. Dopo un anno, il trasferimento alla Master Conciaria del Gruppo Poletto, sempre come direttore generale e lì sono rimasto fino al 2004, quando vi fu la fusione con la Torinese Mario Levi fornitrice della Fiat. Alla Levi ho avuto la soddisfazione di far partire il procedimento di rifinizione, che fece fare un notevole salto qualitativo all'azienda. La lasciai nel 2010 per iniziare un progetto personale come imprenditore."
  -Una bella soddisfazione...

 

"Ma anche la più grande pazzia della mia vita. Sono stato ai vertici dirigenziali di società importanti e ho azzerato tutto per provare un'avventura individuale: avvincente ma piena di difficoltà. Così è nata la Dogi International. Inizialmente puntavo ad una produzione di alto livello destinata al mercato americano ma, senza voler fare polemica, ho toccato con mano tuti i limiti del sistema bancario italiano. È stata necessaria quindi una correzione di rotta, passando al settore dei terzisti, sempre mantenendo però la mia linea tecnologica, che è via via cresciuta nel rapporto con marchi importanti. Ciò soprattutto grazie all'utilizzo di un sistema tecnologico Aurora con grande potere di nobilitazione della pelle."
  - Qual è la situazione del mercato, attualmente?

 

"Si lavora ma siamo sempre in attesa del decollo dell'economia, mentre ci scontriamo quotidianamente con interferenze di politica internazionale, intoppi burocratici, incertezze valutarie, difficoltà del credito e appesantimento dei costi. Un dato soltanto per capire meglio: nel 1995 il prezzo della rifinizione di un articolo economico stava attorno ad 1,83 euro (valore attuale). Oggi, con costi triplicati, siamo a 1,85/1,90. "Si può operare in queste condizioni?"
  - Ci può spiegare più in dettaglio in che cosa consiste la vostra lavorazione?

 

"L'inventore del macchinario è partito da un principio estraneo al mondo del pellame, applicandolo alle metodiche del nostro settore. Normalmente la rifinizione avviene con l'applicazione di resine coprenti che però al momento della stampa compattano le fibre e penalizzano la qualità del prodotto. Nel nostro caso riusciamo ad eliminare lo stress della stampa, mantenendo lo stato originale di morbidezza, salvando l'aspetto piacevole della pelle e offrendo nel contempo una maggiore capacità di mascherarne i difetti. Il nostro riferimento commerciale sono ovviamente, i settori calzature e pelletterie."
  - Qualcos'altro da segnalare?

 

"Applichiamo anche altri procedimenti, naturalmente, Ad esempio siamo stati tra i primi ad effettuare rifinizioni schiumate, ottime per intervenire su pelli destinate ad automotiv. Si tratta di una tecnica, pensate, che arriva dalla pasticceria. Un'azienda tedesca è riuscita ad inventare un'applicazione specifica, mettendo in commercio una tecnologia specifica (Clariant è detentrice del brevetto), anch'essa il grado di garantire morbidezza e potere coprente. Si tratta di un'applicazione che richiede particolari attenzioni, ma anche in questo caso la DOGI International ha dimostrato di poter essere leader."

 

Fonte: Valleventi. Anno II Numero 5 Dicembre 2015


Meno volumi più qualità. Pelli ispirate alla natura. Il sogno della Dogi International

Da una produzione di  milioni di  piedi alla lavorazione interamente a mano. Dal prodotto per  la fascia economica a quello per il mercato del lusso, dalla produzione seriale che punta sui volumi a quella che investe sul recupero della manualità e della creatività.

Il distretto conciario dell’Ovest Vicentino deve reinventarsi e intanto lui ci prova: a gennaio ha inaugurato a Chiampo lo stabilimento della Dogi International, sei dipendenti e un sogno già tradotto in realtà. E’ nata infatti l’ “Indian Summer” collezione di pelli ispirate alla natura, che riproduce sfumature e geometrie delle foglie,  fotografate, essiccate, disegnate sullo stagno, stampate sulla pelle. In magazzino anche un campionario di pelli con i colori della sabbia del deserto e quelli del legno usato, le gradazioni della terra e le diverse tonalità di blu del mare. In testa idee chiare.

Lui è Giancarlo Domirti, amministratore della Dogi International Tecnology Leather, dove il sottotitolo equivale ad un know out di competenze costruito in 30 anni di esperienza come responsabile tecnico di multinazionali e aziende conciarie del distretto più importante d’Europa.

“Il mio sogno sarebbe di fare tutte le pelli a mano: abrase, tamponate, invecchiate, lavorate a cera, trattate con effetto vintage”.

Intanto lavora. Ha aperto l’azienda investendo a tutti i suoi risparmi. Scelta coraggiosa di questi tempi.

“Per anni nel nostro distretto  abbiamo rincorso il guadagno facile, i volumi, i milioni di piedi di pelle. Abbiamo perso manualità e professionalità e innalzato il rischio dell’esposizione finanziaria, sostenuta con leggerezza dalle banche. Adesso è tempo di cambiare. Io sono perito conciario. Ho lavorato per dieci anni alla Basf, la multinazionale tedesca, nella sede vicentina. Erano una potenza: sono quelli che hanno immesso nel mercato il colore indaco, che hanno inventato il polistirolo e l’ammoniaca.  In quegli anni 1997-98 nacque la sperimentazione della concia wet white per cui, a differenza del wet blue non si usava cromo. Audi e Bmw sposarono la campagna salvo scoprire poi che per conciare in bianco si usavano molti più prodotti inquinanti rispetto al blu.

Però si iniziava a pensare alla sfida ecologica.

Esatto. E da allora sono stati fatti passi avanti giganteschi. Dal 1993 si è iniziato a lavorare con i fissativi in acqua, molto più ecologici dei solventi. Io all’epoca ero dirigente al gruppo Poletto e sposai appieno l’idea. Non fu facile: all’inizio l’aspetto della pelle trattata con  fissativi era più “plastico” meno naturale, inoltre il metodo di lavoro diventa più complicato, il tunnel asciugatura più lungo, gli spazi necessari più ampi. Però dopo 10 anni i fissativi hanno soppiantato per l’80% le vernici: un’azienda come la mia oggi  può usare, per fare un esempio, 1 tir di solventi in un anno. Se non fossimo passati ai fissativi ce ne servirebbe 1 al mese, con tutto ciò che comporta in termini di ricadute ambientali.

La ricerca premia

Anche la qualità. Ho vissuto 30 anni nelle aziende e so per esperienza che il cliente esigente, che vuole distinguersi, che richiede l’oggetto bello e prodotto “bene” rispettando l’ambiente non manca mai. Questo settore che studia gli abbinamenti dei colori impreziosisce lavorandole a mano le pelli, non è mai andato in crisi. Non si fanno grandi volumi ma si vende qualità.

fonte: http://www.gerelettronica.com/blog/2012/09/03/dogi-international/

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